considerazioni semiserie di un conducente di bus ...


26 settembre 2008

favole moderne





Ogni mattina una madre accompagna il figlio al bus che lo porterà a scuola …
Oltre al bambino c’è la sorellina, ancora troppo piccola per frequentare quella scuola, lui sale e lei vorrebbe seguirlo….
Immaginerete, come tutti i bambini di quell’età, quanto sia curiosa;
Cosa darebbe per salire i gradini, dare un’occhiata ?
Probabilmente molto, ma la madre ogni giorno la redarguisce severa:

Non si può salire, devi stare qui

E magari penserete, finalmente un genitore che ancora educa i figli
Già …
peccato che tutte le volte poi indichi me e aggiunga:

se sali l’autista si arrabbia, e si arrabbia tanto, diventa cattivo, meglio se stai qui

pronunciato in tono quasi apprensivo …
La bambina mi guarda un po’ spaventata;
penserà che quel cattivone dell’autista sia malvagio o ?
chissà …

Me lo chiedo ogni giorno pensando a quel film con John Travolta (Senti chi Parla ndr) dove i bambini rivelavano un senso critico e logico ben superiore a quanto i genitori in genere riconoscono loro.
In un dialogo surreale alla piccola direi:

Mah, mi viene da pensare che tu da grande sarai migliore di tua madre …
Lei, invece di cominciare a spiegarti che ci siamo dati delle regole e sono quelle (non l’autista) a impedirti l’accesso al bus, preferisce virare sulla vecchia ma sempre efficace favola del cattivone …
A me la raccontavano con protagonista un lupo cattivo, ma sai, i tempi cambiano …
voi bambini non credete più alla Cicogna e neppure a Babbo Natale però in compenso oggi venerate i Gormiti, magari gli amici di Maria poi vi raccontano pure di certi Autisti malvagi …
E qui credimi: Non è poi detto che tutte queste, siano “storie” migliori (anzi)
Fosse per me potresti pure andare a trovare tuo fratello seduto qui dietro …
Del resto poi lo vedi anche tu, c’è un viavai di genitori in un continuo di “posso un attimo …” di “ho dimenticato di dare …” di “lo saluto un attimo, mi ha chiamato …” che pare una processione …
Come dici ?
le regole ?
E’ vabbè è un paese molto tollerante questo, forse un po’ approssimativo in materia, vedrai che con pazienza crescendo capirai …
Dai tempo al tempo …


E visto che comunque è un mio pensiero, chissà che la piccola emulando il protagonista del film, non lo abbia già captato …
Comincio a sospettare che la quota di ingastriti a prescindere nei confronti di noi autisti aumenterà in modo esponenziale con il passare degli anni …
In futuro oltre a quelli animati da (nobili e reali ?) ragioni legate al servizio, occorrerà aggiungere anche questi che hanno vissuto l’infanzia, con l’ombra costante di un autista cattivo a minacciarli …

Bah, sti genitori moderni …

2 commenti:

gtt gestione trabiccoli torinesi ha detto...

Ahimè, quello che racconti lo vivo anche io da passeggero visto che il mio posto preferito, sin da quando ero bambino, è quello nei pressi del conducente.
In fondo, passeggero e autista, non sono sulla stessa "barca"?

Complimenti per il Blog, si legge davvero volentieri.

autistaxcaso ha detto...

Innanzitutto grazie per i complimenti ...

Siamo tutti sulla stessa barca sì, però almeno il passeggero la può abbandonare quando vuole:
L'autista deve aspettare sempre la fine del turno (che ovviamente, se incontri una persona sgradevole, pare non arrivare mai)

L'importante credo sia proprio sdrammatizzare e scherzarci un po' su...

ciao a presto