considerazioni semiserie di un conducente di bus ...


12 maggio 2010

la mutua dei truffatori


Tratto da il corriere 04/05/10

PARIGI - La stampa francese l'ha ribattezzata "la mutua dei truffatori" perché nell'ultimo anno ha fatto perdere circa 80 milioni di euro alla Ratp, la società che gestisce i mezzi di trasporto parigini. Sono piccole associazioni, ovviamente non autorizzate, formate da studenti, disoccupati e squattrinati che truffano quotidianamente la società transalpina con un molto sistema semplice: Ogni mese ciascun membro versa alla sua associazione una quota di 7 euro e viaggia senza biglietto sui mezzi pubblici della capitale. Coloro che incapperanno nei controlli, pagheranno le eventuali multe attingendo alla cassa comune della propria associazione. I risultati premiano sempre i trasgressori: Il numero dei "senza biglietto" infatti è di gran lunga superiore a quello dei sanzionati visto che la Ratp può contare solo su 968 controllori.

IDEA ANTICA - Come racconta il Times di Londra, lo stratagemma escogitato per truffare l'azienda dei trasporti Parigina non è affatto originale. Riprende in parte il piano ideato nel lontano XVII secolo dal banchiere napoletano Lorenzo de Tonti per finanziare le guerre di Luigi XIV. Il metodo d'investimento, denominato "Tontina", prevedeva il versamento di un capitale da parte dei risparmiatori i quali ricevevano, in cambio, una rendita vitalizia. Ma il sistema usato dai truffatori parigini assomiglia ancora di più alle regole che nel XIX secolo tenevano assieme le società di mutuo soccorso. Queste associazioni di operai privi di protezioni sociali, proprio come oggi fanno i truffatori parigini, trasferivano e ripartivano sulla collettività i rischi di eventi dannosi. Oggi secondo quanto racconta il quotidiano Le Parisien esistono nella capitale francese almeno una dozzina di queste associazioni. Gli adepti si proclamano radicali di sinistra, libertari e soprattutto vorrebbero una società con i trasporti pubblici gratuiti.

COMMENTI - Frédéric, studente di 22 anni, dichiara al quotidiano parigino: «In tutto versiamo 7 euro al mese e con questa quota riusciamo a pagare le multe che i membri della nostra associazione contraggono sui mezzi di trasporto. Alla fine dell'anno scorso nelle casse dell'associazione sono rimasti solo 3 euro». Ma come spiega Michael, un altro studente parigino, lo scopo vero fine dell'associazione è politico: «Non è giusto che le persone che vivono in periferia debbano pagare prezzi esorbitanti per viaggiare. Invece i parigini che vivono al centro e che sono molto più ricchi pagano molto meno». Da qualche mese circola tra gli adepti anche un giornale, intitolato "Lignes gratuites" che ha fatto del trasporto gratuito il suo cavallo di battaglia: «Perché i trasporti pubblici non diventano gratuiti come la scuola e la sanità?» si chiede provocatoriamente il foglio dei ribelli. Philippe Touzet,delegato sindacale della Sud-RATP afferma che la protesta di queste associazioni in realtà punisce la maggioranza dei cittadini della capitale: «Si può tranquillamente discutere sull'opportunità di rendere gratuiti i mezzi di trasporto - dichiara il sindacalista - Ma questa forma di protesta rende il sistema più fragile. Non pagando il biglietto, queste persone provocano un'ulteriore riduzione del numero dei bus in circolazione. Già adesso circolano troppo pochi mezzi pubblici in rapporto al fabbisogno e questa protesta non fa altro che peggiorare la situazione».

Direte, che fai autista, proprio tu insinui il dubbio istigando a delinquere ?
Macchè ...

scusate, credete davvero che qui da noi una cosa del genere potrebbe prendere piede ?
Ne parlavamo giusto ieri con un carissimo collega e alla fine abbiamo convenuto come questo sia impossibile.

Chi terrebbe la cassa ?
Siete proprio sicuri che tutti i soldi raccolti resterebbero a disposizione per le contravvenzioni ?
Boh, in un paese come il nostro all'aumentare del gruzzolo è sicuro che qualcuno scapperebbe con quella cassa (gli esempi in tal senso sono tantissimi del resto) per cui ...
(per me) meglio continuare a pagare onestamente ...
(alla fine potrebbe essere questo, il vero affare)

2 commenti:

Marcella Materazzi ha detto...

Sono perfettamente daccordo con te... Comunque posso capire il discorso di chi lavora fuori ed è costretto a spendere tanto per i trasporti, ma il pretendere che siano gratuiti mi pare un po ipocrita come cosa, in fondo è un servizio no ? Magari sbaglio...

autistaxcaso ha detto...

Erano gratuiti anni e anni fa ...
oggi mi sembra impensabile, se lo fossero gratuiti i bus, probabilmente ti avrebbero in qualche modo tassato ...
Come dire che lo pagheresti cmq ...