considerazioni semiserie di un conducente di bus ...


8 giugno 2012

in biglietteria



Ieri, relax in attesa di riprendere il turno.
Sono nel retro di una biglietteria aziendale e mi sto divertendo un mondo ad origliare le richieste di chi entra.
Biglietti certo, ma anche itinerari ... e altro.

Esordisce una signora con il solito biglietto sdrucito che avrà attraversato diverse ere geologiche tramandato di mano in mano, da familiare a familiare.
Lo presenta allo sportello chiedendo di poter averne uno nuovo ...
La ragazza non lo accetta perchè troppo vecchio (disposizioni aziendali) allora la donna attacca con la storia dell'emettitrice che ha preso 2 euro e non le ha dato i 50 cent di resto.
La ragazza fa notare che sono mesi che sulle emettitrici c'è scritto chiaramente che la macchina non da il resto ...
Giusto o sbagliato che sia, non sono dovuti resti e lì la donna inizia a mugugnare:
"e io come faccio a tornare a casa ?"
la ragazza allo sportello è imbarazzata io attiro l'attenzione del collega che sta sentendo il dialogo:
"Dai che adesso parte ..."
e a bassa voce ipotizzo il complotto che pian piano la donna crederà sia stato ordito nei suoi confronti

Partendo dall'antichità, passando per quelli che il biglietto non lo fanno mai e con un occhio alle scie chimiche in cielo, la donna chiaramente si sentirà vittima del sistema ...
prima il vecchio biglietto tramandato dagli avi antichi che lo avevano regolarmente acquistato pagandolo monete e sudore "e lei come poteva saperlo non fosse più regolarmente valido", poi quegli sporchi 50 centesimi che nessuno vuole renderle ma che vengono trattenuti con l'inganno "perchè vuoi mai che uno in Italia si metta a leggere cosa sta facendo e come lo fa" ...

Invece incredibilmente desiste quasi subito ...
l'ennesimo tentatico di riavere i 50 centesimi, l'ennesima affermazione "come faccio a tornare a casa ?" poi se ne va.

Guardo il collega:
Non ho capito, ma coi 50 centesimi cosa ci faceva poi ?
I biglietti costano comunque un euro e 20 centesimi, se anche venivano restituiti ?
ne comprava un 40 % ?
bah misteri ...
a meno che non avesse con se solo altri 70 centesimi
(magari il resto di quel famoso biglietto acquistato dagli avi ... monete preziose, sudate, anch'esse tramandate di mano in mano, ecc, ecc)

Il meglio però viene da un tale che dopo aver acquistato un biglietto e ricevuto il resto dice all'operatrice:
"sa dove posso trovare una pizzeria ?"

Caro, guardati un po' attorno e ne scoprirai praticamente ad ogni angolo, visto che siamo in pieno centro !

Ma la ragazza è più diplomatica dei miei pensieri e azzarda:
"che pizza vuole mangiare, intera o a quadretti ?"
e lui:
"va bene tutto, basta che sia fatta al forno ...
io solo al forno le voglio le pizze, poi a gas o a legna non ha importanza"
Sorride sornione alla ragazza e io penso:

No perchè scusa, le pizze, di qualunque natura e forma esse siano, forse le friggono ?
Vengono cotte nell'acqua bollente ?
Forse servite crude, magari ancora surgelate e appena tolte dalla pellicola protettiva ? 
Capirai che indizio hai dato ...
(e se volevi fare "il piacione" ...
mah ...
certo ti potevi impegnare un po' di più eh)

Ho concluso che anche la vendita di biglietti deve offrire spunti meritevoli di un blog
(e che spunti ! se è vero che le due persone sono entrate in sequenza che poi, a malincuore, sono uscito anche io ...
il turno di guida mi aspettava)

2 commenti:

Shunrei ha detto...

Conoscevo già da un po' il blog di una ragazza che sta in biglietteria al cinema e ti lascio immaginare quanti casi umani capitavano pure a lei! A giudicare dagli episodi che hai raccontato tu, penso anch'io che l'attività di biglietteria possa essere una piccola miniera d'oro, indipendentemente dal tipo di biglietto venduto! :D

autistaxcaso ha detto...

... Lo conosco pure io quel blog, ma sulla mia pelle non avevo mai provato ;-)))