considerazioni semiserie di un conducente di bus ...


28 novembre 2012

indennità di sopportazione


Oggi, uomo di mezza età, si avvicina per chiedermi dove sia il cimitero ...
Fornisco le informazioni e questo, sentendosi in dovere di giustificare la domanda, tira fuori la solita storia del "in autobus non vado mai" per poi aggiungere sorridendo:
"Dovrei saperlo dove si trova, perchè un giorno ci dovrò andare e restarci per sempre ....
... per stavolta vado in visita, ma poi ritorno indietro eh"

Della serie, voler fare i simpatici a tutti i costi, questo macrabro spirito se te lo risparmiavi era uguale eh ...
(che a me i motivi per cui, non vai mai in bus e non sai dove stai andando ... non è che interessino).

Propongo indennità di sopportazione ...
Che nella vita e lo sanno tutti, non è che si può proprio e sempre ascoltare chiunque ...

2 commenti:

Livia ha detto...

Ma i cartelli "NON PARLARE AL CONDUCENTE" sono stati aboliti?
Perlomeno costui non ha cercato di mandartici...

Unknown ha detto...

Qualche anno fa, nel 1997/98 facevo ancora l'autista, esistevano due diramazioni del 91 una che proseguiva fino quasi a Trebbo di Reno in un sobborgo denominato “villaggio rurale” ed il 91/ che terminava in FS transitando come oggi per via dei Mille, Indipendenza, Viali, Piazzale medaglie d'oro. Alla guida di un 91/ in via dei Mille si affacciò sulla porta di salita un signore che esordì con : - Scusi, muore in stazione lei ? Immediatamente mi attaccai con tutte le mie forze ai miei scarsi attributi, poi capii che si trattava di un “simpatico” gaffeur che voleva semplicemente sapere se la corsa terminava in stazione. Io risposi immediatamente con un : - PREGOOO ???? lui capii immediatamente di essersi espresso in modo maldestro e rimediò con un : - Volevo sapere se terminava in stazione .
Che tempi ….. ho dei ricordi straordinari di quegli anni che vanno dal 1996 al 2000, anni in cui credevo che il mondo facesse meno schifo di quello che è realmente...
Possiedo un raccoglitore di buste in plastica A4 nelle quali conservo gelosamente i turni definitivi di quegli anni, nello stesso fascicolo ho una sorta di diario dove in quegli anni riportavo a fianco della data il turno macchina, l'orario di servizio e la matricola della vettura utilizzata.
Nei momenti più bui scorro quelle pagine e rivedo quei percorsi, insieme ai rumori delle vetture, le voci delle persone, gli odori, le sensazioni di freddo, caldo, gioia, stanchezza, poi richiudo tutto e tutte quelle emozioni rientrano repentinamente in quelle pagine.
Per me quella dell'autista è stata una bellissima esperienza, un momento di grande crescita personale, certo non è che sia sempre stato un lavoro “all'acqua di rose” soprattutto perchè le vetture di allora non erano così confortevoli come le attuali. Rivedendo quelle pagine vorrei narrarti di una mia giornata tipica del mese di febbraio del 1999.

Il 12 febbraio 1999 era un venerdì primo pezzo su una linea 39 da batt alle 15.52 fino alle 18.04 in FS con la macchina 5216, poi rimanevo su con il collega fino in lame scendevo, andavo in S.Felice al bar e solitamente visto che era piuttosto freddo prendevo un the che mi serviva il grandissimo Gianni.
Due giorni prima mercoledì 10 una imponente nevicata aveva paralizzato la città, in quell'occasione mi lasciarono sul 39 (bus 5004) tutto il pomeriggio sino al rientro in deposito.

Secondo pezzo sul 96, (che allora era l'unione di 86 e 96 di oggi), montavo in lame 18 alle 18.40, bus 649 fino alle 21.08 in batt. Il 96, allora, transitava da Lame, Ugo Bassi, Rizzoli, Castiglione, Farini, S.Stefano; in Rizzoli saliva tantissima gente, il percorso era in parte in comune con il 13, poi dopo ponte Savena cominciava la salita fino a Pianoro Vecchio, in quei giorni la neve era ancora tanta ed ammucchiata ai lati della strada, e mi tenne compagnia, considerate le basse temperature, ancora tanti giorni.

Scusa ancora i miei sfoghi nostalgici, ma quello del “tramviere” è stato un lavoro che ho amato tanto.

Ciao

PS : Manuel Fantoni con cui mi firmo è ovviamente uno pseudonimo, è il nome, come saprai, di un personaggio di un film (borotalco) di Carlo Verdone, però delle balle io non ne ho raccontate....