
post un po’ polemico oggi, ma andiamo con ordine …
Stamattina arrivo al capolinea, spengo il bus e vado al bagno …
Ritorno metto in moto, vado per inserire la marcia …
Che non entra …
Dovete sapere che i bus sono dotati di un sistema di inserimento delle marce, collegato ai serbatoi dell’aria:
L’aria compressa che vi è contenuta serve ad azionare i freni.
Il sistema altro non è che una sicurezza per evitare di partire in pratica “senza freni” che funziona in modo elementare:
Se la pressione dell’aria nel circuito è ottimale premendo a fondo il pedale del freno la marcia si inserisce, se la pressione è bassa la marcia non entra.
Provo alcune volte ma la marcia non ne vuole sapere di innestarsi …
mentre guardo la pressione sui manometri (all’apparenza è corretta), chiamo la centrale operativa.
Accelero per ricaricare i serbatoi (un compressore è collegato al motore ... ecco spiegato perchè gli autisti dei mezzi pesanti accelerano prima di partire ... non perchè sono megalomani o parenti di "Raikkonen")
provo, riprovo, nulla …
Spengo il bus, resetto anche le batterie, riavvio, riprovo ancora,
niente …
i minuti passano, nessuno mi richiama e la gente inizia a spazientirsi e a scendere …
E’ transitato il bus che mi seguiva, ne transita un altro poi finalmente il contatto radio …
Spiego il problema, il meccanico ridacchia, mi chiede se ho fatto tutte quelle cose che già avevo fatto poi mi fa …
”L’ultima prova, tieni premuto il pedale del freno per 2-3 secondi senza fare nulla poi schiaccia il pulsantino della marcia”
Io già lo sapevo prima di farlo che avrebbe funzionato …
E infatti …
Quante marce avrò inserito in 2 anni …
1000 ? 1500 ?
mai un problema ….
Poi arrivano giornate come oggi e ti pare di essere lì per caso …
(vero che lo sono l’autistaxcaso … ma dopo 2 anni qualcosa l’ho imparato … almeno credo)
Frustrazione ….
e il meccanico che ridacchiando dice
“sarai un po’ in ritardo ora … ti faccio chiamare dai ragazzi per rimetterti in orario …”
Riparto con 12-13 minuti di ritardo, irrecuperabili a meno di miracoli alle 8 del mattino …
Vedo il secondo bus che mi ha sorpassato avanti 200 metri, lo raggiungo e lo passo …
poi mi distanzio di 3 fermate da lui …
In pratica non carico le persone alle fermate …
dalla centrale non chiamano, così inizio a caricare …
Nelle 3 fermate successive riempio il bus …
Ma ho la fortuna di trovare i semafori insolitamente tutti verdi e in prossimità del centro il ritardo è ridotto a 7-8 minuti …
Finalmente chiamano dall’operativo …
Ci accordiamo per risentirci (richiamerò io) in prossimità del capolinea per valutare il ritardo.
La corsa prosegue e il ritardo si stabilizza sui 7-8 minuti …
Considerando che al capolinea ci sono 4 minuti di sosta, significa essere un ritardo reale di 3-4 minuti …
Ampiamente recuperabile ritornando verso il centro …
Ma dall’operativo mi richiamano (loro) …
”allora arrivi al capolinea e ritorni a vuoto in centro”
”ma ho già quasi recuperato tutto il ritardo”
”io ti vedo indietro ancora …”
”sì di 8 minuti … che tolta la sosta al capolinea sono 4 effettivi”
(silenzio)
”mah, non possiamo rischiare … meglio che torni a vuoto e ti rimetti in orario”
”vabbè …”
Chiudo la comunicazione e mi ritrovo a riflettere …
Ma cosa rischiamo poi …
Male che vada un ritardo di 5-6 minuti …
Una cosa normalissima insomma …
Che senso ha allora tornare in centro a vuoto ?
Dicono che l’anima pesi 21 grammi …
e la coscienza quanto peserà ?
Per alcuni individui poco …
Ma per altri … io credo un bel po’ …
Mentre rifletto passo anche l’altro bus che mi aveva sorpassato e arrivo al capolinea …
riparto con i 4 minuti previsti di ritardo …
sarei tentato di fare di testa mia poi penso il classico …
“leghiamo l’asino dove vuole il “coordinatore”
Salto le prime 6 fermate …
poi arrivo al bivio dove dovrei uscire dal percorso …
sono in orario perfetto …
La coscienza si manifesta ancora …
stavolta non posso ignorarla così faccio di testa mia …
torno in linea …
sarei tentato di comunicarlo alla centrale poi penso …
magari si arrabbiano pure …
E allora faccio come mi pare …
Anche se vado contro le regole il servizio lo sto svolgendo al meglio …
Facendo di testa mia …
Caricherò una decina di persone e arriverò in orario perfetto …
Con il sennò di poi, considerando che su 6 fermate saltate c’erano persone in attesa in 4 (un'altra decina di individui) sarei arrivato in orario perfetto anche restando sempre in linea …
E qui subentrano gli aspetti polemici …
Ma cavolo, se ti dico che ce la faccio a rimetterti in orario da solo perché non ti fidi ?
Perchè non ti fidi di chi ormai conosce anche le buche dei percorsi ?
Perché quel servizio che alle volte pare sacro e immodificabile in certi casi viene poi modificato …
magari così alla leggera e senza ragione ?
Una corsa può saltare sia chiaro …
ma se si può evitare, perché farla saltare ?
Ho un impressione:
Il solito orgoglio delle persone … che non possono (non vogliono) ammettere l’errore di valutazione …
O forse l'arroganza del potere decisionale ...
a volte ostentato forse perchè bisogna far pesare il fatto che si ha sempre e comunque diritto all' ultima parola ...
Il classico "fregatene" sarebbe sacro ...
Ma avere un po’ di coscienza …
Sarà mica diventata una colpa ?