considerazioni semiserie di un conducente di bus ...


12 novembre 2010

se leggere e ascoltare non basta ...


Il Bus si approssima in fermata;
sul grande display luminoso frontale, campeggiano linea e destinazione.
Si aprono le porte e la fonia annuncia le stesse scandendole nell'aria.

E' quindi improbabile che qualcuno sbagli a salire sul bus ?
Macchè ... per giunta anzi è frequente !

Oggi sale un gruppetto di persone, siamo su una linea suburbana, indi per cui le fermate sul percorso in città differiranno dai bus urbani e saranno minori.
Passano un paio di fermate, saltate come la linea impone e mentre attendo al semaforo rosso, arriva un tale che faceva parte di quel gruppetto:
"non è il 27 ?"
"no questo è il 98"
"ma c'era scritto 27 quando sono salito ..."
"guardi, lo vede il vetro di quella macchina"
e indico il numero sul lunotto posteriore.
Vero che per effetto del riflesso il numero si legge rovesciato, però è molto chiaro.

g8

"ah, si vero ... prima però c'era il 27"

Grrrrr, ma dico ...
ste persone ci crederanno davvero o pur di non ammettere di aver toppato parlano a vanvera ?
ci saranno 50 persone a bordo ...
Ma come si fa anche solo a pensarlo, che l'autista possa variare il numero della linea mentre guida ?
Ci sarebbe una sommossa generale !
osservare gli altri tutti tranquilli, che non sobbalzano per quelle fermate che non vengono effettuate ... non ti dice nulla ?

Proprio nulla ...
lo vedo che, tornato verso la porta centrale, parla con una tipa ...
La solita attempata da bus, anche lei credeva di essere sul 27 ed è là che conclude piccata:
"certo, l'avrà cambiato lui mentre viaggiavamo il numero ... anche io l'ho visto che era un 27"
e lì, ormai esasperato, domando a voce alta ad una persona seduta vicino a loro
"signora, abbia pietà ... glielo dica lei che è al di sopra delle parti, il numero di questa linea"

i due finalmente scendono e mentre sfilano a fianco al bus colgo parte del dialogo
"eppure, quando siamo saliti era un 27 ..."

Manco all'evidenza si arrendono ...
servirebbe una correzione urgente alle diottrie o un bell'apparecchio acustico (o perchè no ... entrambi), in queste giornate però, l'impresa è non perdere la pazienza ...
(mica è cosa di poco conto).
Mi raccontava giorni fa una collega, della delusione di un passeggero;
c'è anche chi ascolta e legge (14C) ma poi chiede:
"ah, quindi non è un 14A ?"
e a uno così cosa gli dovresti poi rispondere ?
Cosa ci posso fare ? lo cambio ?
meglio di no ...
Metti che il tipo e l'attempata siano nei paraggi poi sai che casino ...

Mah ... ultimamente devo dire che il dubbio si insinua spesso:
Santi subito ?
(vabbè, possiamo anche aspettare ... intanto, si richiede giusto un po' di attenzione)

7 commenti:

Simone ha detto...

Dai dai di la verità che era il numero 90...quello di S.Isaia però !!! ;-)

Marmox ha detto...

Fantastico! È accaduto anche a me qualche settimana fa.
Facevo linea 68 in un tratto condiviso con la 61 e quando sono arrivato nel punto in cui le due linee si dividono, avverto subito del mormorio tra due persone che in pratica sostenevano che fosse il 61 e che IO avevo cambiato il numero nel frattempo!! E menomale che nel bus c'erano altre persone.

girl68 ha detto...

E dillo che ti diverti a cambiare i numeri in corsa e dai cosa ti costa ammetterlo!!!Sei stato scoperto :-)

S ha detto...

la confusione regna sovrana...

autistaxcaso ha detto...

Noto con piacere che non capita solo a me allora ...
(non era la prima infatti, solo l'ultima in ordine di tempo ... il post doveva scattare insomma)

CassieraInBilico ha detto...

che gente ridicola!
può capitare eccome di sbagliarsi a prendere il bus.. ma negare di aver sbagliato, fino al ridicolo.. proprio no eh!

mg_cartman ha detto...

è bellissima!!!
avrei voluto esserci... sembra una scena tratta da un film di de crescenzo.. "eppure quando sono salito era un 27" è meravigliosa...
di' la verità: sono episodi come questo che ti fanno continuare ad aver voglia di guidare!!!magari ci scappava anche un bel verbalino (vtvsadico;-), tipo quello che fai al tipo che, subito dopo la tua partenza dalla fermata, distrugge a pugni la porta posteriore x entrare e poi si piazza beato vicino quella d'uscita senza minimamente curarsi del biglietto.. (il tutto nonostante tre verificatori, uno dei quali con tesserino in bella vista, lo guardino increduli) piccolo agnellino sacrificale nella quotidiana lotta contro la stupidità del voler fare il furbo, o pensare di esserlo..

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