considerazioni semiserie di un conducente di bus ...


11 settembre 2009

giornalisti


Avete mai scritto una lettera ad un giornale ?
A me capita spesso di farlo e del resto, il fatto che scrivere mi piaccia ormai dovrebbe esservi noto.
Lo spunto viene da un articolo, da una polemica, diciamo che da quando faccio l'autista di bus il pretesto è quasi sempre qualcosa che abbia a che fare con i bus o con il traffico, ma scrivevo già da ben prima.
Di solito invio le mie lettere alle edizioni locali dei quotidiani anche se per un paio di volte, alcuni anni orsono, Corrado Augias mi ha ospitato nella sua rubrica di Repubblica.
Ovviamente non viene pubblicata ogni lettera che scrivo però, il piccolo vanto personale, è che i quotidiani dove sono state pubblicate le mie lettere (li conservo) sono già un discreto numero.
Per me è gratificante, emozionante, vedere i miei pensieri sul giornale, peccato che spesso finiscano per essere liberamente tratti da quelli originali per i soliti problemi di spazio.

L'esempio che vi riporto in foto è apparso qualche giorno fa, io scrivo, la Giornalista commenta ...
Ora eccovi quello che invece avevo inviato integralmente:

Gent. Sig.ra Giorgetti,
io credo che nella nostra città, manchi per così dire la cultura dell’andare in centro con il bus spostandosi poi a piedi;
le opportunità per lasciare gratuitamente l’auto in sosta, usufruendo per l’intera giornata della rete dei bus (a soli 3 euro), ci sarebbero eccome è che manca completamente la volontà di coglierle.
Parcheggi scambiatori a parte, un’idea potrebbe essere, lasciare l’auto semplicemente presso il parcheggio di uno dei tanti centri commerciali cittadini e proseguire appunto con il bus ma credo siano davvero in pochi a farlo.
Sono appena tornato dalla Francia, città come Montpellier, Marsiglia, Tolosa, Nizza hanno quei tanti parcheggi che noi spesso sogniamo.
Giusto specificare però che non sempre sono comodi e sotto al centro, come giusto rimarcare che sono cari;
Credo che in Francia i parcheggi gratuiti se mai esistono, siano confinati nelle periferie ed utilizzati quasi esclusivamente dagli abitanti.
Le amministrazioni locali per convincere le persone ad utilizzare i mezzi pubblici hanno ristretto ai minimi le vie di accesso utilizzabili dai veicoli privati.
Nelle strade principali, il centro della strada è occupato dai diffusissimi tram, ai lati della carreggiata vi sono le corsie preferenziali (protette da cordolo) per i bus, ma la popolazione pare essersi adeguata, se è vero che le code nel centro, erano in larga parte composte dai veicoli commerciali adibiti alle consegne.
Qui da noi se ci si pensa, complice il Civis, si sta provando a fare la stessa cosa che non è quindi nulla di anormale e di strampalato, ma la gente evidentemente si lamenta ignorando completamente le realtà altrui.
Il Civis non sarà perfetto, ma con una sola vettura (una sola), potrebbe togliere più di 150 mezzi privati tra auto e scooter dalle strade con tutti i vantaggi collettivi che ne conseguono alle voci traffico, stress e inquinamento, se solo la gente incominciasse a credere, come avviene altrove un po’ ovunque, nei mezzi pubblici moderni.
Invece per assurdo il Civis viene temuto e visto come una limitazione alla libertà privata di spostarsi.
Guida ottica, cosa significherà di preciso nell’immaginario collettivo:
E se tanti permessi di accesso al centro fossero drasticamente tagliati ?
Se iniziasse una tolleranza zero verso i parcheggi in doppia fila ?
Secondo me le vere paure sono queste, ma è chiaro che ammetterle non frenerebbe il Civis, allora si punta ad effetto su altre argomentazioni, come l'impatto che avrà il mezzo su certe vie storiche cittadine, dimenticando che già molti anni fa, le stesse vie supportavano reti di tram ben più invasive del mezzo che si vorrebbe inserire oggi …
Oppure, in modo ruffiano, si volge l’occhio al povero ciclista in pericolo tra i cordoli e le pensiline dei bus, ma è un tantino illogico che chi si preoccupa per lui, sogni larghe strade di accesso al centro, magari senza limiti di velocità per auto e moto:
In quel contesto il ciclista sarebbe più sicuro ?
Fossi nell’assessore al traffico riaprirei, provocatoriamente e totalmente, il centro al traffico privato per la felicità dei tanti nostalgici della “vasca sulla T” (che, se vogliamo dirlo onestamente senza nasconderci … sono tantissimi ancora oggi, nonostante tutto).
Penso che sarebbe il modo per rendersi conto, in maniera definitiva, che pochi mezzi privati a motore significano più vita per il centro storico e non il contrario.
Chissà se a quel punto il Civis verrebbe finalmente visto come una risorsa in più di cui disporre e non come un nemico da combattere.

Balza subito all'occhio come manchi totalmente la seconda parte che a mio modo di vedere era anche quella più interessante poichè c'erano dei passaggi per così dire un po' provocatori.
Ma a leggere il commento si capisce bene che se fosse rimasto quel riferimento "ai tram che già circolavano molti anni fa per il centro", bollare poi il Civis come "bisonte" non avrebbe avuto troppo senso.

Si può quindi dire che i giornalisti "ritaglino" le lettere in funzione della risposta che vogliono dare ?
E tale risposta viene calibrata per influenzare ad hoc l'opinione pubblica ?

Nel commento c'erano spunti per una mia replica che ovviamente è partita e che ovviamente non sarà mai pubblicata (uno per tutti: la rimozione delle auto in sosta nei centri commerciali ... ma quando mai ? Forse giusto se le lasci oltre l'orario di chiusura dei cancelli), non sto a metterla qui sennò sto post diventerebbe noioso oltre che chilometrico, quello che mi premeva era il confronto impietoso tra la lettera integrale e quella pubblicata.
Una cosa che mi fa sorridere è quel riferimento alle bici in chiusura di commento, bici, che nella lettera pubblicata non erano mai state citate.
Chissà se qualcuno lo avrà notato ...

Almeno, se tagliate le lettere, poi fate attenzione nel commentarle.

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