considerazioni semiserie di un conducente di bus ...


7 settembre 2009

sondaggio: in fermata


Questo sondaggio per circa 1 settimana è stato incerto:
la motivazione rigida "il bus è come un treno, quando passa o ci sei o ti arrangi" pareva in grado di tener testa all'accomodatorio
"giusto aspettare, valutando di caso in caso".
Poi negli ultimi giorni la tolleranza (61%) ha avuto un forte sopravvento sul rigore (35%)trionfando largamente.
Che dire, quotidianamente così mi comporto, valuto 1000 fattori, dal ritardo sulla tabella degli orari, all'età di chi vuole salire a bordo magari correndo in lontananza, passando per la pericolosità del gesto;
certa gente non si rende conto che per pigliare l'autobus attraversa la strada senza guardare e/o buttandosi in mezzo alla carreggiata ...
Allora si riparte veloci e curiosamente, quasi sempre si viene mandati con rabbia a quel paese da colui o da colei, al quale si potrebbe, potenzialmente, aver salvata la vita ...

Devo però ammettere che per certi versi, qualche volta, un discorso di simpatia verso chi si carica esiste ...
Al semaforo, 20 metri dopo la fermata per esempio (un grande classico).
Tu sei là che attendi il verde e vedi il ritardatario di turno che gesticolando ti supplica di aprire ...
Che ti trovi abbondantemente fuori fermata è evidente e palese, io non devo nulla a nessuno quindi ...
Ecco, in quel caso la simpatia ha un suo peso, che poi forse, più che simpatia conta molto il modo di porsi:
Un'occhiata e si ha subito la consapevolezza di chi ha fatto di tutto per non perdere il bus e di chi invece è in ritardo per abitudine e/o per disorganizzazione personale
Ergo dunque, se ti poni con umiltà magari cedo e ti apro comunque, se ti poni arrogante magari indicando la porta e bussando ...
Stai tranquillo che prendi il prossimo bus ...
Il treno, pardon, il bus del resto è passato, se ti attenevi ai tempi da tabella e scendevi di casa per tempo ora saresti a bordo.

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