Tutte le cose con il tempo mutano e si affinano …
si cerca di migliorarle e di personalizzarle sempre più …
Allora oggi volevo fare qualche riflessione su quegli adesivi che i genitori moderni appiccicano dietro alle vetture …
Il tradizionale segnale di pericolo (triangolo) con su la frase “bimbo a bordo”
Da qualche tempo “l’evoluzione” ha spazzato via la generalizzazione …
Adesso è di gran moda specificare il nome del pargolo ed ecco che allora e in poco tempo sono spuntati come funghi i “Filippo a bordo”, "Matilde a bordo” e così via …
Confesso che non ho mai capito il senso dell’avvertimento …
Ok, Filippo è a bordo, ma io che leggo cosa devo fare ?
Quando sorpasso guardo se c’è davvero e lo saluto ?
Devo mantenere una distanza di sicurezza che non mi consenta di leggere l'avvertimento ?
Devo andare più piano dell’auto di suo padre/madre ?
Boh …
Filippo intanto viaggia sicuro …
già, perché ancora non percepisce le manovre del genitore …
Qualche giorno fa ho visto il padre di Filippo fare un'inversione a U in mezzo al traffico di una strada divisa da una doppia continua
(e Filippo curiosava ignaro dal finestrino)
E giusto stamattina ho visto la madre di Matilde sorpassarmi tranquilla su una strada con la linea continua e rientrare tagliandomi la strada prima del semaforo (rosso)
(Matilde era a bordo e sgambettava nel suo sedile)
Forse allora più che sul lunotto posteriore i genitori dovrebbero attaccarlo (non dico in fronte ma) sul volante l’adesivo …
Un po’ come si fece anni fa quando vennero introdotte le cinture di sicurezza per ricordare di allacciarle …
O ancora prima quando le madonnine calamitate sul cruscotto invitavano ad una guida prudente …
Credo che tali adesivi infatti siano nati proprio per ricordare (soprattutto al genitore) la presenza del figlio a bordo …
(perchè la prudenza parrebbe scontata e automatica ...
invece poi alla fine ...)
Spuntì, detto Stronzì
3 anni fa
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