considerazioni semiserie di un conducente di bus ...


9 luglio 2008

informazioni





Qualche giorno fa, si avvicina una donna con un bambino, chiede informazioni per raggiungere un’asl …
Peccato che siamo dalla parte opposta della città rispetto a dove abito io … (come a dire … brancolo nel buio più totale)

ascolti, credo sia verso il capolinea … appena siamo in zona guardiamo a vista se la troviamo
la donna annuisce e si va a sedere …
non si allontani troppo
aggiungo …

Eh sì, perché questa delle informazioni è una cosa particolare …
Incontri persone che restano allibite e incredule se confessi di non sapere dove si trova “via vattelallapesca” incrocio con “sperdutanelnulla” …
Alcuni te lo fanno pure notare …
LEI non sa dove si trova ?” con quell’aria allibita e della serie “andiamo bene” …
come se l’autista dovesse conoscere la toponomastica della città (e pure della provincia) come le proprie tasche …
già conoscere decine e decine di percorsi credo non sia poco (e alla fine poi è l’essenziale) …
i punti di interesse alla fine si conoscono tutti …
però non si può pretendere l’impossibile …

Il bancario conosce forse tutte le società quotate alla borsa di Milano ?
L’avvocato (a memoria) tutte le leggi del codice civile/penale ?
(nella teoria forse … ma nella pratica se non c’è il volumetto da consultare all’occorenza son dolori)

Il massimo per me sono quelli che chiedono l’informazione, poi vanno a sedersi nell’angolo più remoto del bus …
Il mezzo si avvicina al centro, le persone a bordo aumentano e ad un certo punto li perdi di vista …
Ma se non dici loro la fermata dove scendere a volte si materializzano dal nulla incavolandosi pure …

ma fanno le classiche 2 fatiche … (l’incavolarsi prima, il calmarsi poi)

perché l’autista non è un hostess …
ma è colui che guida il mezzo …
e se tra le mille cose che deve fare/guardare/controllare si dimentica di te …
devi solo incavolarti con te stesso …
se eri vicino a lui stai sicuro non accadeva …

Ce ne sono anche alcuni che chiedono, si informano minuziosi, annuiscono, ripetono (quindi devo scendere tra quante, quattro fermate ?) poi alla fermata seguente lasciano il mezzo …
E in quei casi ho rinunciato da tempo a capire …
Ora siamo in luglio e potrebbe essere il caldo a giocare certi scherzi, ma quando li incontri a dicembre come li giustifichi ?
… con il freddo che sta inceppando loro le rotelle ?

Vabbè …
non erano questi i casi della donna con il bambino, che infatti verso il capolinea ritorna vicino a me
provi a chiedere se qualche passeggero riesce ad aiutarla” le propongo
Detto, fatto, la donna individua un anziana signora …
Pone la domanda …
mah … allora … non deve scendere alla prossima … neppure a quella dopo … io scendo a quella dopo … lei deve scendere alla terza … credo … è che l’autobus fa un giro tortuoso … credo sia la terza
e appena riesce scappa lesta verso la porta d’uscita …
Nessun altro interviene …
eppure hanno sentito tutti …
lncrocio lo sguardo perplesso della donna sullo specchio centrale nel bus ormai semideserto
beh, se non altro ora mi sento rincuorato … se è vero che neppure chi abita in zona sa dove è l’asl … noi che veniamo da altre zone della città almeno abbiamo un alibi ” sdrammatizzo
la donna sorride …


alla fine ci basterà osservare i nomi delle vie per arrivarci …
alla meta …
perché è pur sempre così:
dove non ci si arriva con la conoscenza ci si può comunque arrivare con il buonsenso
(magari non sempre nel punto esatto ... ma perlomeno vicino)

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